Categoria: Ricerca

  • Thermal Comfort Perception – Second Edition – Springer

    Thermal Comfort Perception – Second Edition – Springer

    Quasi un anno fa mi scrive l’Executive Editor di Springer dicendomi che il libro “Indoor Thermal Comfort Perception” (…) “It is in the top 20 percent of cited Springer titles in 2023. The book is clearly having a big influence on researchers in its subject area.” (tra i più citati nell’ambito di ricerca) chiedendomi se sono interessato alla seconda edizione.
    Accetto, studio, chiacchiero, lavoro e imparo molte molte cose sul comfort indoor e outdoor, sulla outdoor education, sulla percezione dei bambini, e tante altre cose che scrivo nel libro proponendo alcuni strumenti per la ricerca o il progetto e nuovi percorsi da indagare.
    Oggi la seconda edizione stampata Thermal Comfort Perception – Second Edition.

    Dedicated to my mother as always, as everything.

    (English)

    Around one years ago Springer Executive Editor ask to me to adding/update my book Indor Thermal Comfort Perception so “It is in the top 20 percent of cited Springer titles in 2023. The book is clearly having a big influence on researchers in its subject area.”
    I accept, I study, I research I chatting with other researcher, I do an hard work and I discover and learn several and several new thing about comfort, oudoor education, children knowledge, etcetera. I put all thing in new second edition with some new reseach results and proposal.

    Thermal Comfort Perception – Second Edition.
    Dedicated to my mother as always, as everything.

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    About this book
    This book offers a comprehensive exploration of children’s understanding and experiences of thermal comfort. The book provides a methodology for evaluating comfort that takes into account the unique perspectives of children. The first part of the book provides an overview of the history of thermal comfort, the human body and environmental parameters, and common thermal comfort indexes. It also offers guidelines for creating questionnaires that accurately assess children’s perceptions of indoor thermal comfort. The book then delves into children’s understanding of the concepts of comfort and energy, as well as the factors that influence their perception of these concepts. It addresses the psychological and pedagogical aspects of thermal comfort judgment, as well as the architectural and environmental characteristics that contribute to children’s perceptions of comfort. First published as Indoor Thermal Comfort Perception, this updated edition also includes new sections on architecture and sensitivity, exploring the impact of classroom spaces on learning, and outdoor education and thermal comfort outdoors, based on qualitative research. These additions provide valuable insights for future studies on these topics. While physical parameter measurements and comfort indexes are useful in thermal comfort, the book emphasizes the importance of ergonomic assessments in the form of questionnaires, which offer unique insights into children’s experiences. The book fills a critical gap in understanding children’s perceptions of thermal comfort and is essential reading for HVAC engineers, architects, environmental psychologists, and researchers in the medical and cognitive fields.

  • La forma e la formula

    Kristian Fabbri
    LA FORMA E LA FORMULA.
    La sostenibile leggerezza ovvero cosa intendi per sostenibilità
    Libria Editore, 2023, ISBN 978-8867642984

    Il volume affronta il rapporto tra forma e formula in architettura: dalle risposte al clima locale, presenti fin da Vitruvio, ai problemi della salubrità delle abitazioni, affrontato nel XIX secolo e da tutto il Movimento Moderno; dai problemi energetici, dopo la prima crisi del 1973, alla sostenibilità del costruire, causa e soluzione al problema dei cambiamenti climatici e dell’attuale crisi energetica. Passando per i testi di Olgyay, Givoni, Fanger, Mazria, l’autore si fa sostenitore di un’architettura inclusiva a scala umana.

    Amazon IBS Libraccio

    ***

    L’architettura è forma. La forma è la sostanza dell’architettura, senza forma non esiste né contenuto né contenitore. La forma è la risposta architettonica alle necessità dell’abitare, del vivere.  
    L’architettura è formula, dal latino diminutivo di forma, regola, senza formula non esiste il progetto che porta alla formulazione, ovvero a ‘esprimere secondo la forma’.

    La storia si ripete con altre parole.

    Collezionando testi e manuali tecnici dell’architettura, in particolare sui temi legati alla sostenibilità – in senso ampio: energia, impianti tecnici, trattati, urbanistica, fisica degli edifici – mi sono accorto che, nel tempo, si ripetevano più o meno gli stessi termini e concetti (orientamento, protezione dagli agenti atmosferici, qualità dell’abitare, bellezza), seppure declinati in maniera differente a seconda dell’epoca storica.
    Il volume propone una nuova lettura del rapporto tra forma e formula in architettura: dalle risposte al clima locale, presenti fin da Vitruvio, ai problemi della salubrità delle abitazioni, affrontato nel XIX secolo e da tutto il movimento moderno; dai problemi energetici, dopo la prima crisi energetica, quella del 1973, alla sostenibilità del costruire, causa e soluzione al problema dei cambiamenti climatici e dell’attuale crisi energetica; passando per testi capisaldo di Olgyay, Givoni, Fanger, Mazria, per concludere con una proposta per il prossimo secolo, un’architettura inclusiva, a scala umana.

    «Il XXI secolo, nasce interamente nell’Antropocene, si apre con l’evidenza dei cambiamenti climatici, della necessità di ridefinire il modello di sviluppo così come si è realizzato dalla rivoluzione industriale in poi, incluso il modello insediativo e urbanistico, oltre a ridefinire, nell’economia, il rapporto con la natura e con l’ambiente, e una serie di problemi di scala mondiale e, al tempo stesso, locale.» (p.171)

    Come fare?
    L’architettura è la risposta (una risposta).

    indice

    Capitolo 1 – La sostenibile leggerezza (ovvero: cosa intendi per sostenibile)
    Capitolo 2 – Clima
    Capitolo 3 – Salubrità

    – Asse eliotermico
    – Il Movimento Moderno
    Capitolo 4 – Milestones
    – Victor Olgyay, Design with Climate (1963)
    – Baruch Givoni, Man, Climate and Architecture (1969)
    – Edward Mazria, The Passive Solar Energy Book (1979)
    Capitolo 5 – Energia
    – – I limiti dello sviluppo (1972)
    – Le soluzioni progettuali
    – – Design for a Limited Planet (1976)
    – Le soluzioni tecniche
    – – Architecture and energy (1977)
    – – The Solar Home Book (1976)
    Capitolo 6 – Sostenibilità

  • Impianti tecnici e architettura

    Impianti tecnici e architettura

    “Qui ogni pietra è memoria della vita dell’artigiano che l’ha scolpita, che l’ha posata, delle migliaia di mani, di vite che l’hanno lavorata, trasformata!” così, John Ruskin a metà del XIX secolo scrive al padre, da Venezia e sempre di Venezia scrive all’amico Clayton: “questa città, ne ho scritto una pagina, dove le pietre sono storia, vita, parlano degli artigiani, sono lingua, la luce che illumina ogni palazzo“.

    Le pietre, i palazzi, le “cose” che costituiscono e costruiscono l’architettura, sono ciò che rimane della vita degli artigiani, della “cultura del fare attraverso le mani e, incluso la tecnica impiantistica moderna che muove i primi passi proprio nel XIX secolo, anch’essa fatta dalle mani e dal sapere degli artigiani e, come le pietre di Ruskin, testimonianza della storia della tecnica e dell’architettura.

    Il libro “Impianti tecnici e architettura. Storia, conoscenza, conservazione” affronta gli impianti tecnici (riscaldamento, illuminazione, raffrescamento, etc) sotto il profilo storico e culturale, quali testimoni della “cultura-del-fare” degna di conoscenza e preservazione.

    Il volume vuole porre il lettore in grado di trovare risposte ai numerosi dubbi che, se né è certi, avrà sulle questioni dell’impiantistica soprattutto storica, fornendogli uno strumento sintetico di consultazione per l’analisi. Un ausilio utile allo studioso come al tecnico impegnato in operazioni di progettazione di interventi di tutela.” (dall’introduzione di Marco Pretelli)

    Kristian Fabbri, Impianti tecnici e architettura. Storia, conoscenza e conservazione, Altralinea, Firenze, 2022, ISBN 9791280178534

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  • Urban Fuel Poverty

    Urban Fuel Poverty, editor K.Fabbri by Elsevier

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    (dalla premessa)
    “La povertà è una condizione che dipende dal contesto sociale ed economico; secondo l’approccio del sociologo Georg Simmel, tra i primi a studiare il rapporto tra città e società, la condizione di povertà si manifesta non quando vi è una condizione di privazione, ma quando si riceve assistenza in quanto povero. In senso generale la povertà è presente quando un singolo soggetto non è in grado a vivere nelle stesse condizioni del contesto sociale di riferimento. Simmel punta l’attenzione sulla figura sociale del povero, escludendo le condizioni materiali di sussistenza: in un contesto dove tutta la società si trova in condizione di sotto-nutrizione, nessuno è povero, mentre in una condizione di abbondanza di cibo, chi ne è privo, e di conseguenza ha bisogno di assistenza, è identificato nella categoria sociale del “povero”. (Georg Simmel, “Der Arme”, in Soziologie Untersuchungen uber die Formen der Vergesellschaftung, Berlin, Dunker & Humbolt, 1908). 
    (…)
    Il libro Urban Fuel Poverty intende affrontare il contesto ambientale cittadino, nei paesi sviluppati, all’interno del quale si possono verificare condizioni di fuel poverty che dipendono, in maniera combinata da fattori sociali, economici, ambientali e con effetti sulla salute fisica, psicologica e sociale dei soggetti in tali condizioni. A questo si aggiunge un ulteriore fattore che è la invisibilità del problema fuel poverty; mentre sono evidenti i soggetti in condizioni di privazione assoluta (homeless, persone accudite dai servizi sociali etc.) chi non ha sufficienti reddito per pagare – a sufficienza – l’energia, vive al freddo mantenendo così una dignità sociale, o, più banalmente, senza ritenere che restare “al freddo” in casa per diverse ore della giornata, non è una condizione normale per tutti. Questa condizione è più comune di quanto è rilevato dai vari indicatori sociali, è nelle città eppure è – spesso – invisibile”
    Kristian Fabbri

    Table of Contents

    Foreword
    Kristian Fabbri

    PART I – WHAT IS ENERGY FUEL POVERTY
    1. Energy Poverty a definition
    Victoria Pellicer-Sifres
    2. Role of economy and income to fall in energy poverty. Policy act
    Fateh Belaïd
    3. Role of climate and city pattern
    Teodoro Georgiadis
    4. Role of building to fall in fuel poverty
    Kristian Fabbri
    5. Health impact of fuel poverty
    Vincenzo Condemi and Massimo Gestro

    PART II – HOW TO MEASURE FUEL POVERTY
    6. Energy poverty indicators: energy price, income and statistics
    Ivan Faiella and Luciano Lavecchia
    7. Social and health-related indicators of energy poverty: An England case study
    Jamie-Leigh Ruse, Helen Stockton and Peter Smith

    PART III – HOW TO ACT TO TACKLE IT
    8. Policy action
    Jiří Karásek and Jan Pojar
    9. Cities and buildings efficiency improvement of energy-poor household
    Jacopo Gaspari
    10. Health and social outcomes of housing policies to alleviate fuel poverty
    Wouter Poortinga

  • How to use online surveys to understand human behaviour

    Qualche tempo fa chiesi di partecipare ad un sondaggio online per conoscere le modalità di ventilazione degli appartamenti, ho impiegato del tempo, ma son riuscito a completare la ricerca ed a pubblicarla sulla rivista
    Advances in Building Energy Research con il titolo “How to use online surveys to understand human behaviour concerning window opening in terms of building energy performance
    JPG_Intestazione_ABE-Ventilation_2015
    Questo Post è per RINGRAZIARE TUTTI i 510 partecipanti ed in particolare Silvia Bencivelli (and “SilviaBencivelli Effect“) senza la quale sarebbe stato più difficile.
    GRAZIE !!!

  • Indoor Thermal Comfort Perception

    I am very proud to present my last work:

    Indoor Thermal Comfort Perception

    A Questionnaire Approach Focusing on Children

    Kristian, Fabbri

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    • Presents an in-depth examination of children’s perceptions of indoor thermal comfort
    • Provides guidelines for creating questionnaires to assess those perceptions
    • Takes into account the psychological and pedagogical aspects of thermal comfort judgmen
    Providing a methodology for evaluating indoor thermal comfort with a focus on children, this book presents an in-depth examination of children’s perceptions of comfort. Divided into two sections, it first presents a history of thermal comfort, the human body and environmental parameters, common thermal comfort indexes, and guidelines for creating questionnaires to assess children’s perceptions of indoor thermal comfort. It then describes their understanding of the concepts of comfort and energy, and the factors that influence that perception. In this context, it takes into account the psychological and pedagogical aspects of thermal comfort judgment, as well as architectural and environmental characteristics and equips readers with the knowledge needed to effectively investigate children’s perspectives on environmental ergonomics.
    The research field of indoor thermal comfort adopts, on the one hand, physical parameter measurements and comfort indexes (e.g. Predicted Mean Vote (PMV) or adaptive comfort), and on the other, an ergonomic assessment in the form of questionnaires. However the latter can offer only limited insights into the issue of comfort, as children often use different terms than adults to convey their experience of thermal comfort. The books aims to address this lack of understanding with regard to children’s perceptions of indoor thermal comfort.
    The book is intended for HVAC engineers and researchers, architects and researchers interested in thermal comfort and the built environment. It also provides a useful resource for environmental psychologists, medical and cognitive researchers.

     

  • Libri al Fresco – La Biblioteca Malatestiana su Radio 3 Scienza

    Mercoledì 10 giugno la trasmissione Radio3Scienza ha mandato in onda un servizio sulla Biblioteca Malatestiana di Cesena.

    Qui il link alla pagina di Radio3Scienza

    Qui il Podcast

    Qui l’audio

  • La solitudine dell’architetto

    Settimana scorsa si è svolta la Festa dell’Architettura a Forlì, meritoria iniziativa organizzata dagli Ordini degli Architetti di Rimini, nella quale sono stati coinvolti gli studi di architettura locali, così da mostrare alla cittadinanza quello che viene costruito, ristrutturato modificato nel territorio locale, una mostra locale, ed un dibattito incentrato anche sul consumo di suolo. Venerdì ho assisto ad una conferenza organizzata dagli Ordini degli Architetti di Rimini, dov’era presente MoDus Architetti che hanno illustrati i propri progetti.

    L’introduzione dei crediti formativi ha, obtorto collo, aumentato le occasioni di confronto e conoscenza sul sull’architettura, sul fare architettura, sulle caratteristiche dell’architettura.

    Oggi leggo questo articolo “DI OGM, spalline e direttori di giornale” che con l’architettura non ha nulla a che vedere, ma pone l’accetto sull’onesta intellettuale e su come gli argomenti, in questo caso relativi a fatti scientifici, sono “raccontati” dai giornalisti, da chi ha il compito di raggiungere tutti gli strati della cittadinanza. Il Dibattito sugli OGM ha, secondo me, forti connotazioni politiche, di visioni del mondo contrapposti, rispetto ai quali le questioni meramente scientifiche sono strumento, o pretesto, per l’una e l’altra visione. L’utilizzo di argomentazione scientifiche, con linguaggio scientifico, avvita la discussione tra gli specialisti.Vinceranno i fatti, come è successo con Galileo e con Planck.

    Nell’ambito della mia professione, nell’ambito architettonico, noto lo stesso processo di avvitamento (o quantomeno il rischio di tale avvitamento) nel trattare e divulgare l’architettura. Alle mostre ed ai convegni di architettura partecipano gli architetti, che parlano di cose architettoniche in maniera architettosa, si affrontano i dettagli tecnici, la composizione, la riduzione dell’impatto, si usano terminologie-slogan “Rigenerazione”, “Riqualificazione”, ed anche “Riduzione del consumo di suolo”, “Consumo zero”,

    e fuori da questo linguaggio specialistico, all’estasi dell’estetica, c’è la realtà e la chiusura.

    La chiusura della discussione rispetto alle altre cose che accadono nel mondo e che hanno a che fare con l’architettura, le scelte politiche (con l’incapacità o difficoltà dei politici a comprendere il linguaggio architettonico che non gli è proprio), le ricadute nell’uso e trasformazione della città e del territorio dagli edifici, le possibilità tecniche, le relazioni con altre conoscenze scientifiche, tecniche, storiche,

    così mentre MoDus descriveva un progetto di residenza per persone con malattie mentale, descriveva/raccontava i criteri progettuali, nel racconto non vi erano riferimento, correlazioni tra le proprie scelte con la malattia, le necessità dei malati, o come questi percepiscono la propriocezione della sequenza degli spazi, la discussione verteva esclusivamente su criteri estetici, eppure sono argomenti interessanti,

    divagando con gli aneddoti,

    alla Festa dell’architettura, nella mattina, è stato in alcune slide il progetto di Renzo Piano a Trento, il Quartiere le Albere,

    ma quando ci sono stato ho notato che quasi tutte le piante sui balconi erano secche, gli impianti erano a vista all’estradosso nei solai al primo piano, ed il quartiere quasi disabitato; e nel pomeriggio un relatore, non ricordo chi, ha citato il progetto di Piano, affermando che le tipologie ed il taglio degli appartamenti del Quartiere non era quello che piaceva ai cittadini di Trento, ed i cittadini non li hanno comprati. Due frasi che hanno demolito l’intero discorso del relatore della mattina. Il progettista non aveva tenuto conto del contesto locale, una sola affermazione ha mostrato come la fiducia nella tecnica (lì dove in architettura la tecnica ha assunto una connotazione fortemente estetica, e non tecnica) non è sufficiente, e spiega la sensazione di abbandono che si ha visitando il quartiere. Bello, ma però ….

    L’architettura (manteniamo sto termine vago) dovrebbe dialogare con gli altri “saperi”, in particolare con quello scientifico (ma forse per mia deformazione persone e per già sovrabbondante deriva “umanistica”) e necessità, disperatamente, di divulgatori che non parlino solo in linguaggio “architettonico”, che non affrontino solo questioni estetico-architettoniche, che non si affidino in maniera assertiva agli slogan, o alle parole d’ordine, che spieghino l’architettura a qualcuno che non sia un architetto,

    altrimenti porzioni di città e di territorio, e le questioni architettoniche, rischiano di essere trattati con lo stesso interesse che si ha nell’abbinare il colore delle tende a quello del sofà.

    Kristian Fabbri

    (Riproduzione riservata. Il materiale contenuto è consultabile e riproducibile a patto di citarne fonte ed autore ed i relativi link)

  • Comfort e Bambini in età prescolare – La ricerca svolta

    I risultati della ricerca svolta nella tesi di Laurea sull’Asilo Diana di Reggio-Emilia.

    Nel presente articolo si illustra l’attività sperimentale svolta presso una scuola d’infanzia in merito alla simulazione del comfort sia sotto il profilo strumentale, sia mediante questionari rivolti direttamente ai bambini.

    In present paper we report a results of a monitoring survey about pupils thermal comfort perception carried out in Asilo Diana a kindergarte located in Reggio-Emilia.

    il link l’articolo è a pg.88:

    http://issuu.com/edicomedizioni/docs/ps33_completo?e=2058319/5997134

     

  • La Biblioteca Malatestiana sul Resto del Carlino – Cesena

    Articolo di Francesca Siroli sulla ricerca svolta presso la Biblioteca Malatestiana pubblicato sul Resto del Carlino – Cesena 8 dicembre 2013. Qui il pdf.

    RDC_CESENA_20131208_45-Malatestiana