• Microclima

    per la conservazione dei beni culturali, nei musei e negli edifici storici

    di Kristian Fabbri

    ALTRALINEA Edizioni, Collana Pristina Servare, 2025

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    (dall’introduzione)
    La tutela e la conservazione dei Beni Culturali, nei musei e/o negli edifici storici, nei laboratori di restauro, negli archivi e nelle biblioteche, si confronta con una molteplicità di agenti e azioni che possono portare al decadimento dello stato di conservazione dell’architettura, dei Beni e degli oggetti conservati. La scienza dei Beni Culturali, la legislazione e la normativa di settore, la formazione ed esperienza dei vari operatori e soggetti coinvolti, cercano di interrompere o, almeno, rallentare il processo di decadimento, affinché sia possibile, per il presente e per il futuro, fruire e trasmettere i Beni artistici, storici e documentali giunti fino a noi.
    L’aria è uno degli agenti di degrado più pervasivi per i Beni Culturali, a causa degli scambi di energia e massa che ne modificano i valori di temperatura e umidità, favoriscono il trasporto e il deposito degli inquinanti, interni o esterni, o la diffusione degli insetti. Lo studio dell’aria, ovvero del microclima e del micro-environment, dove il prefisso micro- è riferito alla scala dei fenomeni, permette di conoscere, e prevenire, i possibili danni e le condizioni che attivano i processi di degrado dei manufatti. Tale studio non può prescindere dalla conoscenza della storia dell’edificio e delle collezioni.
    Il termine ‘acclimatare’ è concetto cardine: gli oggetti, come le persone, si abituano all’aria che li circonda, vi si adattano fino a trovare le proprie condizioni di ‘comfort’; per questa ragione è bene conoscere, garantire e monitorare il comfort degli oggetti, dei manufatti. I Beni Culturali, i manufatti artistici o i documenti, e gli edifici che li conservano, benché simili, sono ciascuno diverso dall’altro e si acclimatano al (micro-) clima in maniera differente.
    Il presente libro si propone come un vademecum per gli operatori del settore, un prontuario con le nozioni relative al microclima per la conservazioni dei Beni Culturali, uno strumento agile nel quale trovare concetti, metodi e informazioni pratiche, rimandando ai testi di settore e agli specialisti eventuali approfondimenti.

    Indice
    1 – Il microclima
    2 – Danno, degradazione e rischio. Variabili microclimatiche
    3 – Misurazione e strumenti di misura
    4 – Il contesto legislativo
    5 – Gli standard per il microclima dei Beni Culturali
    6 – Monitoraggio
    7 – Il monitoraggio microclimatico della Biblioteca Malatestiana Memoria del Mondo UNESCO

    (grazie al contributo di LSI Lastem)

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  • Il portatore (#paralipiadi2024)

    (ritrovata nei file e ripropongo oggi, come archivio)


    Il portatore

    Il portatore
    di handicap, avanza
    con la forza elettromagnetica, arriva
    dalla rampa laterale
    sì, da allungare il percorso,
    sì, da rendere rapida la salita,
    al golgota del sagrato.

    Che il Signore preda con sé
    l’architettore, pigro solutore
    di burocratica segregazione,
    si sappia di cosa è portatore

    Il burocrate
    del Vangelo, legge
    con intellegibilità didascalica, arrota
    dalle citazioni la morale
    sì, da adempire al compito,
    sì, da consegnare il pane,
    al negozio del sagrato.

    Che il Signore sia con il mio spirito
    collazione di omelie e punti fedeltà
    sì, sappia di quanti ne è portatore.

    Al centro
    in fronte alla rappresentazione del Dio
    sofferente, è il portatore,
    e dietro, il popolo dei giusti
    a rendere conto delle proprie colpe,
    in fronte al sofferente
    di azioni, di opere, di omissioni.

    Che abbassa gli occhi, al timido
    incomodo all’incedere in navata
    verso il pane, come se ne avesse colpe,

    ed è (a) questo che prego
    che gli occhi del portatore
    trovino sguardo dritto,
    fiero verso quel Dio
    non più sofferente,
    davanti con sguardo in piedi

    di fronte al mondo
    di fronte alla rappresentazione
    di fronte al popolo dei giusti,

    Che non è nessuna
    vergogna o colpa,
    nell’esserci

    e prego
    per il Signore, burocrate
    causa, di ogni vergogna e colpa,
    prego
    perché si perdoni
    per sua colpa, sua grandissima colpa,
    tu solo mandante,
    tu solo il colpevole
    tu solo l’altissimo collezionista
    dei punti fedeltà.

    Sia dato al portatore,
    ciò di cui ha bisogno,
    nessuno scrigno di pietà o compassione,
    nessuna remissione
    date al portatore,
    amici e parole
    e canti,
    e canti ancora
    a tutt’occhi
    a tutta gola.

    Che sia il tempo solo
    dei canti
    e canti in coro.

    (Riproduzione riservata. Il materiale contenuto è consultabile e riproducibile a patto di citarne fonte ed autore ed i relativi link)

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  • Thermal Comfort Perception – Second Edition – Springer

    Thermal Comfort Perception – Second Edition – Springer

    Quasi un anno fa mi scrive l’Executive Editor di Springer dicendomi che il libro “Indoor Thermal Comfort Perception” (…) “It is in the top 20 percent of cited Springer titles in 2023. The book is clearly having a big influence on researchers in its subject area.” (tra i più citati nell’ambito di ricerca) chiedendomi se sono interessato alla seconda edizione.
    Accetto, studio, chiacchiero, lavoro e imparo molte molte cose sul comfort indoor e outdoor, sulla outdoor education, sulla percezione dei bambini, e tante altre cose che scrivo nel libro proponendo alcuni strumenti per la ricerca o il progetto e nuovi percorsi da indagare.
    Oggi la seconda edizione stampata Thermal Comfort Perception – Second Edition.

    Dedicated to my mother as always, as everything.

    (English)

    Around one years ago Springer Executive Editor ask to me to adding/update my book Indor Thermal Comfort Perception so “It is in the top 20 percent of cited Springer titles in 2023. The book is clearly having a big influence on researchers in its subject area.”
    I accept, I study, I research I chatting with other researcher, I do an hard work and I discover and learn several and several new thing about comfort, oudoor education, children knowledge, etcetera. I put all thing in new second edition with some new reseach results and proposal.

    Thermal Comfort Perception – Second Edition.
    Dedicated to my mother as always, as everything.

    thermalcomfort #secondedition #comfort #outdoorcomfort #children #indoorthermalcomfort #thermalcomfortperception #research #climatechage #wellbeing #childrenwellbeing #outdooreducation #education #research #springer #springereducation #childrenperceptions #urbanclimate #indoorthermalcomfort #indoorcomfort #school #schools #design #architecture #buildingschools #education #ergonomic #architecture #sustainability #heatwave

    About this book
    This book offers a comprehensive exploration of children’s understanding and experiences of thermal comfort. The book provides a methodology for evaluating comfort that takes into account the unique perspectives of children. The first part of the book provides an overview of the history of thermal comfort, the human body and environmental parameters, and common thermal comfort indexes. It also offers guidelines for creating questionnaires that accurately assess children’s perceptions of indoor thermal comfort. The book then delves into children’s understanding of the concepts of comfort and energy, as well as the factors that influence their perception of these concepts. It addresses the psychological and pedagogical aspects of thermal comfort judgment, as well as the architectural and environmental characteristics that contribute to children’s perceptions of comfort. First published as Indoor Thermal Comfort Perception, this updated edition also includes new sections on architecture and sensitivity, exploring the impact of classroom spaces on learning, and outdoor education and thermal comfort outdoors, based on qualitative research. These additions provide valuable insights for future studies on these topics. While physical parameter measurements and comfort indexes are useful in thermal comfort, the book emphasizes the importance of ergonomic assessments in the form of questionnaires, which offer unique insights into children’s experiences. The book fills a critical gap in understanding children’s perceptions of thermal comfort and is essential reading for HVAC engineers, architects, environmental psychologists, and researchers in the medical and cognitive fields.

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  • Il dramma “Le sette misericordie di Caravaggio” vince il secondo Premio Fondazione Teatro Carlo Terron 2023 (2 marzo 2024)

    Il testo drammaturgico ‘Le sette misericordie di Caravaggio’ (SIAE: 953525A) vince il secondo Premio Fondazione Teatro Carlo Terron 2023, della Rivista Sipario consegnato sabato 2 marzo presso il Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro Milano.

    Il premio è stato ricevuto dall’autore da Alessandro Quasimodo attore, poeta e regista alla presenza di Claudia Lawrence, Giulia Lazzarini e del Direttore della rivista Mario Mattia Giorgetti.

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  • Povertà energetica

    podcast intervista pubblicata

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  • Le città invivibili

    Intervento alla trasmissione Radio 3 Scienza 18 luglio 2023, per parlare di clima, città e architettura.

    (e grazie alla gioiosa redazione)

    ascolta qui

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  • Liberare il bambino – MelvilleEditore

    quindi scrivi qualcosa, un racconto in racconti, un ricordo per liberare un racconto;

    quindi invii a un concorso; quindi lo pubblicano, piccolo, leggero;

    quindi
    .
    Kristian Fabbri, Liberare il bambino, Melville editore, 2023

    UBIKlibri mondadoristore libreriauniversitaria librico

    melvilleditore #libri #racconti #leguin #ursualeguin #liberareilbambino

    Dalla quarta di copertina: “Dormi, domani il cielo ti attende” La pace, il quieto vivere costano e se questo costo fosse la sofferenza di un bambino? Il racconto è stato scritto e il bambino, quel bambino, è chiuso in una stanza, una cantina, un tugurio con quattro scope, ma è un racconto, finzione; gli altri bambini, invece, quelli veri sono in fondo al mare, o sulle spiagge, come addormentati, o nelle tende, oppure, ancora, in altre miserie necessarie perchè si realizzi, almeno in aparenza, almeno in qualche parte del mondo, per qualcuno almeno, la pace.

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  • La forma e la formula

    Kristian Fabbri
    LA FORMA E LA FORMULA.
    La sostenibile leggerezza ovvero cosa intendi per sostenibilità
    Libria Editore, 2023, ISBN 978-8867642984

    Il volume affronta il rapporto tra forma e formula in architettura: dalle risposte al clima locale, presenti fin da Vitruvio, ai problemi della salubrità delle abitazioni, affrontato nel XIX secolo e da tutto il Movimento Moderno; dai problemi energetici, dopo la prima crisi del 1973, alla sostenibilità del costruire, causa e soluzione al problema dei cambiamenti climatici e dell’attuale crisi energetica. Passando per i testi di Olgyay, Givoni, Fanger, Mazria, l’autore si fa sostenitore di un’architettura inclusiva a scala umana.

    Amazon IBS Libraccio

    ***

    L’architettura è forma. La forma è la sostanza dell’architettura, senza forma non esiste né contenuto né contenitore. La forma è la risposta architettonica alle necessità dell’abitare, del vivere.  
    L’architettura è formula, dal latino diminutivo di forma, regola, senza formula non esiste il progetto che porta alla formulazione, ovvero a ‘esprimere secondo la forma’.

    La storia si ripete con altre parole.

    Collezionando testi e manuali tecnici dell’architettura, in particolare sui temi legati alla sostenibilità – in senso ampio: energia, impianti tecnici, trattati, urbanistica, fisica degli edifici – mi sono accorto che, nel tempo, si ripetevano più o meno gli stessi termini e concetti (orientamento, protezione dagli agenti atmosferici, qualità dell’abitare, bellezza), seppure declinati in maniera differente a seconda dell’epoca storica.
    Il volume propone una nuova lettura del rapporto tra forma e formula in architettura: dalle risposte al clima locale, presenti fin da Vitruvio, ai problemi della salubrità delle abitazioni, affrontato nel XIX secolo e da tutto il movimento moderno; dai problemi energetici, dopo la prima crisi energetica, quella del 1973, alla sostenibilità del costruire, causa e soluzione al problema dei cambiamenti climatici e dell’attuale crisi energetica; passando per testi capisaldo di Olgyay, Givoni, Fanger, Mazria, per concludere con una proposta per il prossimo secolo, un’architettura inclusiva, a scala umana.

    «Il XXI secolo, nasce interamente nell’Antropocene, si apre con l’evidenza dei cambiamenti climatici, della necessità di ridefinire il modello di sviluppo così come si è realizzato dalla rivoluzione industriale in poi, incluso il modello insediativo e urbanistico, oltre a ridefinire, nell’economia, il rapporto con la natura e con l’ambiente, e una serie di problemi di scala mondiale e, al tempo stesso, locale.» (p.171)

    Come fare?
    L’architettura è la risposta (una risposta).

    indice

    Capitolo 1 – La sostenibile leggerezza (ovvero: cosa intendi per sostenibile)
    Capitolo 2 – Clima
    Capitolo 3 – Salubrità

    – Asse eliotermico
    – Il Movimento Moderno
    Capitolo 4 – Milestones
    – Victor Olgyay, Design with Climate (1963)
    – Baruch Givoni, Man, Climate and Architecture (1969)
    – Edward Mazria, The Passive Solar Energy Book (1979)
    Capitolo 5 – Energia
    – – I limiti dello sviluppo (1972)
    – Le soluzioni progettuali
    – – Design for a Limited Planet (1976)
    – Le soluzioni tecniche
    – – Architecture and energy (1977)
    – – The Solar Home Book (1976)
    Capitolo 6 – Sostenibilità

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  • Impianti tecnici e architettura

    Impianti tecnici e architettura

    “Qui ogni pietra è memoria della vita dell’artigiano che l’ha scolpita, che l’ha posata, delle migliaia di mani, di vite che l’hanno lavorata, trasformata!” così, John Ruskin a metà del XIX secolo scrive al padre, da Venezia e sempre di Venezia scrive all’amico Clayton: “questa città, ne ho scritto una pagina, dove le pietre sono storia, vita, parlano degli artigiani, sono lingua, la luce che illumina ogni palazzo“.

    Le pietre, i palazzi, le “cose” che costituiscono e costruiscono l’architettura, sono ciò che rimane della vita degli artigiani, della “cultura del fare attraverso le mani e, incluso la tecnica impiantistica moderna che muove i primi passi proprio nel XIX secolo, anch’essa fatta dalle mani e dal sapere degli artigiani e, come le pietre di Ruskin, testimonianza della storia della tecnica e dell’architettura.

    Il libro “Impianti tecnici e architettura. Storia, conoscenza, conservazione” affronta gli impianti tecnici (riscaldamento, illuminazione, raffrescamento, etc) sotto il profilo storico e culturale, quali testimoni della “cultura-del-fare” degna di conoscenza e preservazione.

    Il volume vuole porre il lettore in grado di trovare risposte ai numerosi dubbi che, se né è certi, avrà sulle questioni dell’impiantistica soprattutto storica, fornendogli uno strumento sintetico di consultazione per l’analisi. Un ausilio utile allo studioso come al tecnico impegnato in operazioni di progettazione di interventi di tutela.” (dall’introduzione di Marco Pretelli)

    Kristian Fabbri, Impianti tecnici e architettura. Storia, conoscenza e conservazione, Altralinea, Firenze, 2022, ISBN 9791280178534

    Amazon IBS

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  • Premio Gozzano 2021 – III Classificato Silloge inedita

    Kristian Fabbri si è classificato terzo al XXIIº Concorso Letterario Guido Gozzano, (motivazioni) con i testi scritti per lo spettacolo “Altrove, in Memoria” portato in scena nel suggestivo cimitero storico di Capanne di Verghereto.

    Si riporta una poesia



    Dimenticai il mio nome

    Dimenticai il mio nome
    prima di tutti gli altri.
    Dimenticai il nome delle stanze
    la camera, dov’era il bagno e la cucina
    la sedia, il tavolo
    mi guidavano al posto
    che dicevano essere il mio.


    Ora siedo a pranzare
    con la mia famiglia
    o a cena, non ricordo:
    era questo il mio posto?
    Io, che ero sempre in piedi,
    il piatto in mano, a cucinare
    e servire a tavola, ora
    sono seduta, servita.

    Dimenticai il mio nome
    e il numero dei miei figli
    mi ripetevano nomi al sentire i quali
    alzavo la testa
    come a un richiamo, a un segno.

    Scordai il giorno e la notte,
    e, per ricordarmi il giorno dalla notte,
    per ricordarmi delle stanze e delle cose,
    spostavo piatti, vasi, cuscini
    per portarli al loro giusto posto:
    nel frigo, in bagno, in soffitta
    perché li cercassero, in piedi anche loro,
    da una stanza all’altra
    persi dietro a nulla, al nulla, come me.

    Dimenticai anche il cielo e
    la terra; il mondo si dimenticherà di me
    a mia memoria, il mio nome:
    io,
    ho ancora questa parola per dirmi, ora
    ricordo che ero, per chi ero,
    io, ero felice di imparare ancora, e
    tu?
    Tu che fiori mi porti?
    Come ti chiami?
    Quando arriva l’uva?
    E la mamma?


    MOTIVAZIONE KRISTIAN FABBRI

    La silloge di Kristian Fabbri, «A memoria», in quest’autunno che puntualmente scivola verso l’imminente celebrazione dei defunti, ci riporta alle atmosfere romanticamente cimiteriali di Thomas Gray, Foscolo ed Edgar Lee Masters, ma con l’aggiunta di un tocco moderno e personale. Il luogo delle sepolture diventa letteralmente un «campo santo», territorio di trapasso fisico e metaforico, architettura d’incontro tra l’incontestabile finitudine del corpo e l’agognata continuità nello spirito di chi resta. Come nell’«Antologia di Spoon River», il ricordo del quotidiano ormai estintosi e le faccende rimaste in sospeso fanno irruzione nella terra che ancora non trova pace. Dalle tombe si levano quesiti, ora rivolti a chi vive, ora a chi regna su vivi e morti. Quesiti che smuovono e commuovono. Le risposte hanno differenti colori, quelli dei fiori a cui i sepolti non sanno e non vogliono rinunciare. Una sorta di « dimmi che fiore mi porti e ti dirò cosa sono stato per te». Le liriche sono racconti che hanno scelto la brevità del verso per orchestrare i molteplici punti di vista dell’autore e conferire una musicalità scattante al suo incessante rivolgersi a se stesso, a Dio, al lettore. Il finale è una spirale di corsi e ricorsi storici con cui Fabbri pare voglia fare i conti, annoverando nel bilancio anche la variabile pandemica che non ha fatto altro che aggiungere polvere ai tumuli sempre più bisognosi di tutta la nostra memoria emotiva. (Scritta da Gabriella Montanari)

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